Giuseppe Pepenella

GIUSEPPE PEPENELLA

Giuseppe Pepenella nacque a Castellonorato il 15 aprile 1907 e proprio quest’anno ricorre il centenario della sua nascita. Fin da ragazzo manifestò di possedere doti non comuni di inventiva e straordinaria fantasia. Frequentò le scuole dell’obbligo dell’epoca e, giovanissimo, esternò tutta la sua immensa ed incontenibile passione per la musica, tanto è vero che, sotto la guida del compianto Rocco Testa nativo di Castelforte, imparò in modo perfetto e con una dizione impeccabile la teoria musicale e la tecnica di solfeggio. Il suo strumento preferito era il clarinetto ma non disdegnava suonare anche altri strumenti ad ancia e strumenti vari in ottone. Con lo stesso maestro Rocco Testa, Giuseppe Treglia ed altri sette/otto amici musicanti dell’epoca, intorno al 1922/23 si recarono a Roma per partecipare ad un raduno di Bande Musicali alla presenza del Duce Benito Mussolini. Tutte le altre Bande suonarono pezzi di autori vari, solo la loro piccola Banda intonò “IL PIAVE” e ci fu un tripudio di applausi e le felicitazioni dello stesso Duce. Il 12 dicembre 1929 Giuseppe, chiamato affettuosamente PEPPINO, portò all’altare la dolce Ortenzia Pepenella la quale nel tempo gli regalò sei figli. In considerazione di una famiglia così numerosa e con le ristrettezza economiche del tempo, Peppino, da buon padre di famiglia, sfruttando quelle sue doti di inventiva e fantasia, fece i mestieri più strani e, spesso, i più pesanti, tanto che i compaesani lo soprannominarono affettuosamente “PEPPINO DELLE CENTO ARTI” proprio perché riusciva a fare di tutto e, soprattutto, a farlo bene. Ma tutto questo non bastava, perché la sua famiglia in crescita aveva bisogno di ulteriori mezzi di sostentamento e, per questo, nel 1938, decise di emigrare in Africa con la speranza di guadagnare qualche cosina in più ed accaparrarsi un futuro migliore. Quella scelta, però, si rivelò fallimentare in quanto rischiò la vita nell’incendio del camion che egli conduceva e col quale trasportava carburanti nei vari villaggi africani. Infatti, in quell’occasione riportò ustioni in varie parti del corpo che solo il tempo, successivamente, finì per cancellare. Nell’immediato dopoguerra del 1943, si rimboccò le maniche per recuperare e ricostruire due abitazioni di proprietà distrutte dalla guerra nel centro storico di Castellonorato e rari momenti di libertà li impiegò a realizzare qualche suo sogno che poteva essere anche il sogno dell’intera comunità di Castellonorato. Storica la costruzione di sei “ARCATE” luminarie, con l’aiuto del secondogenito Orfeo, per rendere più belle e coreografiche le festività in onore della Madonna della Colomba e di S. Rocco del 15 e 16 agosto. Nei primi anni successivi agli anni ’50 fondò la prima banda musicale di Castellonorato composta da circa 20 elementi. Intanto la sua professione principale rimaneva quella di Vigile Urbano presso il Comune di Formia e frazioni dopo aver svolto, prima e nell’immediato dopoguerra,le funzioni di guardia campestre nelle frazioni di Formia. All’atto della fondazione della prima banda musicale, istituì una scuola di musica permanente e gratuita aperta a tutti i ragazzi e gli adulti del paese e non solo. La risposta degli allievi fu corale e quasi l’80% dei partecipanti che vivevano in paese apprese nozioni musicali sotto la vigile ed amorosa attenzione e, soprattutto, pazienza del buon Peppino che, spesso, dopo una dura giornata di lavoro a dirigere il traffico in via Vitruvio a Formia, quando rincasava, non toglieva neppure la divisa per iniziare subito nella sua abitazione di via Capo La Terra i corsi musicali, allievo per allievo. Dopo alcuni anni la prima banda musicale attraversò un periodo non favorevole che portò allo scioglimento della stessa. La passione e la forza di volontà però non abbandonarono Peppino che, dopo aver con certosina pazienza riunito, come si suol dire, i cocci e risanato tanti rapporti al quanto compromessi, rifondò la banda musicale di Castellonorato chiamandola “LA RINASCENTE”. Questa nuova banda musicale, forte di circa 30 elementi, la maggior parte dei quali proveniente dalla scuola musicale gratuita di Peppino, ma con la presenza rassicurante dei vecchi musicanti e di alcuni neo diplomati al Conservatorio, attraversò uno splendido periodo con lusinghiere affermazioni in tutto il comprensorio ed anche oltre. Negli anni ’80 la bella favola di quella splendida realtà finì per una serie di circostanze, ancora una volta, non favorevoli. Peppino, come in precedenza, soffrì molto per questo nuovo ALT ma, con serenità, prese atto che era giunto il momento di farsi da parte e dare spazio alle forze emergenti. Queste forze rifondarono la banda musicale di Castellonorato conservandone il nome “LA RINASCENTE”, ed affidarono al maestro Antonio Giuseppe Tomao, diplomato al Conservatorio in clarinetto, la direzione della stessa, che svolse attività musicale ancora per due anni; dopo avvenne lo scioglimento definitivo. Peppino intanto era andato avanti con gli anni ed il 9 gennaio 1992, all’età di anni 85, si spegneva serenamente lasciando a tutti un grande esempio di onestà, di generosità, di rispetto verso tutti e, soprattutto, di un grande, grande AMORE per la MUSICA.
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